Il neopromosso Carpi è costretto a giocare gli incontri casalinghi al Braglia di Modena, impianto condiviso con i canarini (ancora nel campionato cadetto), dopo che la FIGC giudica non idoneo alla massima categoria il Cabassi. Nel preliminare di Coppa Italia supera il Livorno poi esordisce in campionato, perdendo 5-2 con la Sampdoria. Dopo aver ceduto anche all’Inter, ottiene a Palermo il primo punto. Il 5-1 subìto dalla Roma a fine settembre costa la panchina a Castori, sostituito da Sannino che al debutto batte il Torino: è la prima vittoria in A. In seguito al pareggio con l’Hellas Verona, che lascia entrambe le squadre in coda alla classifica, l’artefice della promozione viene richiamato. I biancorossi accedono agli ottavi di coppa, sconfiggendo il Vicenza. Confinati per gran parte della stagione al penultimo posto eliminano anche la Fiorentina per poi abbandonare il torneo a causa della sconfitta incassata dal Milan.
Il girone di ritorno comincia con una vittoria per 2-1 contro la Sampdoria e con un pareggio prestigioso a San Siro contro l’Inter: l’1-1, in dieci contro undici, è segnato Lasagna al 92′. La compagine emiliana mira alla salvezza grazie alle vittorie (entrambe per 2-1) contro Frosinone e Hellas, a loro volta in lotta per non retrocedere. In particolare, il successo sugli scaligeri permette di agganciare il Palermo in 17ª posizione. La permanenza appare ipotecata dopo i 6 punti conquistati contro Genoa ed Empoli, ma il 2-0 patito in casa della Juventus – che ha appena vinto il 5º Scudetto consecutivo – riapre la corsa, complice anche l’aggancio dei rosanero. I siciliani, una settimana più tardi, compiono il sorpasso grazie al pari con la Fiorentina e al crollo carpigiano contro la Lazio: sul risultato di 1-3 grava il doppio errore dal dischetto di Mbakogu, che nel finale segna il gol della bandiera. L’ultima giornata risulta decisiva per stabilire la terza retrocessa, che si aggiunge a ciociari e veneti: questi ultimi ospitano proprio il Palermo, che a parità di punti in classifica scenderebbe in B per la peggior differenza-reti rispetto al Carpi. La formazione di Castori gioca invece a Udine, dove i bianconeri – già salvi – preparano l’addio di Antonio Di Natale.
Intorno al 30′ in casa emiliana suona già il campanello d’allarme, quando i rosanero passano in vantaggio al Barbera. Sul finire del primo tempo il Carpi ha una reazione d’orgoglio, segnando due volte con il giovane Verdi: il primo gol, su rigore, porta anche all’espulsione di Théréau. I cartellini rossi sono protagonisti anche nell’altra sfida, con una sanzione per parte. Al 3′ della ripresa i veronesi trovano il pari, che garantirebbe la salvezza: la gioia tuttavia dura soltanto altri 3′, finché il Palermo non raddoppia. A seppellire definitivamente le speranze è Gilardino, che al 64′ trova la rete del 3-1. Nei minuti conclusivi l’Udinese accorcia proprio con Di Natale, che dal dischetto segna l’ultimo gol della sua carriera, mentre l’Hellas marca l’ininfluente 3-2. La combinazione di risultati costa al Carpi un’immeritata, nelle parole del tecnico e dei giocatori, retrocessione.
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