n prossimità dell’estate del 1975 la promozione della principale squadra di calcio cittadina, il Perugia, per la prima volta in Serie A aveva reso ormai obsoleto il vecchio stadio Santa Giuliana, situato nel centro storico perugino e divenuto nel frattempo insufficiente per le sopraggiunte esigenze sportive della città. Per la costruzione di quello che, in questa prima fase, veniva colloquialmente identificato come lo «stadio dei Cinquantamila» era stata individuata fin da principio l’allora zona periferica di Pian di Massiano, ai piedi del quartiere Ferro di Cavallo; grazie all’utilizzo di molti materiali prefabbricati, lo stadio, realizzato su progetto dell’ingegnere Luigi Corradi, venne edificato in poco più di quattro mesi, dal 15 maggio al 5 ottobre 1975.
Alla sua inaugurazione l’impianto, che prese genericamente il nome della zona in cui era sorto, godeva di una caratteristica conformazione architettonica a “U” causa l’assenza della curva Sud. Il completamento del catino, con la costruzione di tale settore — di uguale capienza della Nord —, avverrà solamente il 7 novembre 1979, quando verrà inaugurata la nuova curva in occasione della sfida di Coppa UEFA tra Perugia e Arīs Salonicco; fino ad allora, provvisoriamente al suo posto era presente solo un piccolo parterre di appena otto gradoni, per ospitare i tifosi in trasferta delle squadre avversarie.
Il 26 novembre 1977 l’impianto è stato intitolato alla memoria di Renato Curi, centrocampista del Perugia, morto su questo campo il 30 ottobre precedente per un arresto cardiaco, nel corso di una partita di campionato fra i biancorossi e la Juventus.
Tra il 1998 e il 2006 sono stati effettuati diversi lavori di risistemazione; in questo frangente era stato inoltre presentato un progetto per una completa ristrutturazione dell’impianto, cui però non si è dato seguito. Gli interventi di modifica realizzati hanno riguardano principalmente l’edificazione di nuovi locali sottostanti alla tribuna Ovest, l’installazione di telecamere di videosorveglianza, l’inserimento di tornelli d’ingresso (successivamente adattati per la registrazione elettronica degli ingressi) e l’installazione in tutti i settori dello stadio di seggiolini di color rosso; altri di color bianco andavano a formare la scritta “AC Perugia” sulla tribuna scoperta, e “R Curi” in curva Nord. Con il cambio di denominazione del sodalizio sportivo nel 2005, la nuova dirigenza ha fatto rimuovere i seggiolini che formavano la scritta “AC” sulla parte alta della tribuna Est.
Nel 2003 era stata firmata una convenzione fra il Comune di Perugia e il club, che prevedeva la proprietà da parte di quest’ultimo dello stadio per ottant’anni, e che doveva inoltre portare ad un ampliamento ed ammodernamento; a a seguito del fallimento della società nel 2005, il Comune è ritornato ad esserne l’unico proprietario.
All’inizio del 2013 il Curi è diventato un impianto senza barriere tra gli spalti e il campo da gioco, nel rispetto delle normative UEFA. Il 29 agosto 2014, in occasione di Perugia-Bologna valevole come anticipo per la prima giornata del torneo di Serie B, il manto del Curi ha visto l’esordio assoluto nei campionati professionistici italiani dello spray evanescente, la speciale bomboletta di schiuma delebile atta a segnalare, in caso di calci piazzati, la distanza delle barriere e la posizione della palla sul terreno di gioco.
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