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Stadio Renato Dall’Ara – BOLOGNA

Lo stadio Renato Dall’Ara è un impianto sportivo italiano di Bologna. Inaugurato nel 1927 come Stadio del Littoriale e rinominato nel dopoguerra Stadio comunale, è dal 1983 intitolato alla memoria di Renato Dall’Ara, presidente del club calcistico del Bologna, usufruttuario dell’impianto fin dalla sua apertura ufficiale.

Si trova nel quartiere Saragozza a circa 3,5 km dal centro cittadino, ed è considerato tra i migliori terreni di gioco d’Europa per via delle sue eccellenti capacità di drenaggio e compattezza del tappeto erboso.

Il Dall’Ara ha ospitato due edizioni del campionato mondiale di calcio, nel 1930 e nel 1990 e, relativamente ad altri sport, è stato sede del Superbowl italiano di football americano nonché di tre finali-scudetto del campionato italiano di rugby tra il 1988 e il 2001, oltre a ospitare alcune partite internazionali di rilievo della nazionale di rugby. Tra il 1929 e il 1996 inoltre, quando ancora era attrezzato con pista intorno al campo rimossa nel 2015, ospitò diverse edizioni degli assoluti italiani d’atletica leggera più altre riunioni internazionali come il Golden Gala.

Conta circa 36000 posti a sedere che, in caso di utilizzo della struttura come sede di concerto, possono arrivare fino a 55000.

L’impianto, inizialmente noto come “Littoriale” nacque come il primo vero stadio italiano e fu modello per quelli che seguirono. Fino ad allora, infatti, gli stadi comunemente intesi erano campi con tribune montate su impalcatura.

Il 12 giugno 1925 fu posata la prima pietra dell’edificio, voluto dal gerarca fascista Leandro Arpinati (in seguito podestà di Bologna). Accanto allo stadio si vollero due piscine: una scoperta da 50 m x 30 m, e una più piccola coperta (prima in Italia)[4]. Il progetto del grande complesso polisportivo è dell’ingegnere Umberto Costanzini (1897-1968) capo dell’Ufficio tecnico della Casa del Fascio e dell’architetto Giulio Ulisse Arata.

Il 29 ottobre 1926 Arpinati poté fissare la data di “fine lavori”, circa un anno dopo la posa della prima pietra. Due giorni dopo, la mattina del 31 ottobre 1926, davanti a tutte le autorità cittadine, lo stadio Littoriale fu inaugurato da Benito Mussolini, il quale entrò scenograficamente nell’impianto in sella al suo cavallo. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno Mussolini fu oggetto di un attentato perpetrato dall’anarchico quindicenne Anteo Zamboni, che gli sparò mancandolo: il giovane fu ucciso sul luogo del fallito attentato dagli squadristi del Fascio.Lo Stadio Littoriale nel 1928.La statua equestre di Benito Mussolini al “Littoriale”L’Italia alla partita inaugurale dello Stadio Littoriale di Bologna

Il 29 maggio 1927, di fronte a circa 55 000 spettatori, il Littoriale fu inaugurato con l’incontro internazionale di calcio tra Italia e Spagna, alla presenza del re Vittorio Emanuele e all’infante Alfonso.

Agli ordini del fischietto inglese Stanley Rous l’Italia si aggiudicò l’incontro per 2-0 con goal di Adolfo Baloncieri, primo giocatore in assoluto a marcare nel nuovo stadio, e un autogoal dello spagnolo Manuel Prats.

La domenica successiva, 5 giugno, anche il Bologna, fino ad allora ospitata allo Sterlino, debuttò al Littoriale battendo il Genoa 1-0 con goal di Giuseppe Martelli.

L’impianto fu costruito con il nome di “Stadio Littoriale”. La sua capacità era di 50 100 posti e i suoi muri, realizzati con il tipico mattone rosso e le finestre ad arco, lo rendevano un edificio eccezionale per l’epoca. Un’ulteriore nota di carattere fu aggiunta con la costruzione della torre di Maratona, completata nel 1929, nel settore opposto alla tribuna coperta. Infine, lo stadio fu collegato al portico di San Luca, risalente al Settecento.

Lo Stadio Littoriale era un campo di livello internazionale, uno dei più grandi e moderni dell’epoca, e così fu scelto nel 1934 per la fase finale dei Campionati Mondiali, per poi rimanere uno dei migliori campi italiani, seppur cambiando il proprio nome in Stadio Comunale, al termine della guerra.

Un’ultima e definitiva modifica al nome fu fatta nel 1983: stadio Renato Dall’Ara, in memoria del presidente che diresse il Bologna per 30 anni, dal 1934 al 1964, durante i quali i rossoblù riuscirono a vincere ben 5 scudetti, l’ultimo dei quali proprio nel 1964. Il grande Presidente, però, non riuscì a gioire di quel titolo, essendo morto solo 3 giorni prima della sfida spareggio con l’Inter.

Lo stadio fu completamente ristrutturato per i Mondiali del 1990. Furono introdotte nuove uscite di sicurezza, rifatta la pista di atletica, aggiunte nuove file di seggiolini alzando la vecchia struttura e fu completamente ridipinto da un’azienda locale: la Zecchi Roberto. Infine fu costruito un nuovo tetto per la tribuna, ripulite tutte le facciate, rivisto l’impianto di illuminazione e installato un nuovo tabellone.

La curva Nord, intitolata dal 17 maggio 2009 a Giacomo Bulgarelli, giocatore e capitano del Bologna F. C., è la sede degli ultras rossoblù (in precedenza la curva era chiamata “Andrea Costa”, dal nome della strada prospiciente quel lato dello stadio); la curva Sud è denominata “San Luca”, intitolata ad Arpad Weisz, storico allenatore della squadra durante il periodo d’oro del Bologna F. C., ucciso dai nazisti in un campo di concentramento, è riservata in parte alle tifoserie ospiti.

Lo stadio Dall’Ara ha anche ospitato gare interne della nazionale bosniaca di calcio durante le qualificazioni al Mondiale del 1998 a causa dell’inagibilità dello stadio di Sarajevo.

Nel 1995 lo stadio ospitò l’incontro di rugby XV, tra l’Italia e gli All Blacks neozelandesi. La nazionale italiana di rugby fu nuovamente ospitata nel 1997, contro il Sudafrica. L’Italia uscì sconfitta da entrambi gli incontri.Lo stadio visto dalla curva Giacomo Bulgarelli

Nel campionato di Serie A 2006-2007 ha ospitato in campo neutro le ultime due gare casalinghe del Catania (Catania-Milan 1-1 il 13 maggio 2007 e Catania-Chievo 2-0 il 27 maggio 2007, che valse la salvezza agli etnei), in seguito alla squalifica del Massimino a causa degli scontri nel derby contro il Palermo del 2 febbraio 2007, in cui perse la vita l’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti.

Nel 2016 lo stadio passa dalla proprietà del Comune alla proprietà del Bologna con una concessione della durata di 99 anni. Tra il 2016 e il 2018 sono stati ridotti i posti a sedere e sono state applicate piccole migliorie.


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