L’estate 1984 segnò l’ingaggio di 2 stranieri: il terzino-marcatore Briegel e l’attaccante Larsen. Il centravanti si fece subito notare, con una tripletta in Coppa Italia: la fase preliminare venne superata con 9 punti. Il campionato vide subito i veneti protagonisti, con il comando in solitaria ottenuto già al secondo turno. Il gioco «operaio» espresso dalla squadra portò buoni risultati: a fine novembre il pareggio con la Sampdoria e la vittoria sul Torino, portarono un margine di 2 lunghezze che confermò l’inattesa candidatura al titolo. Il Verona chiuse il girone di andata con una sconfitta in casa dell’Avellino: il primo stop stagionale non compromise la conquista del titolo invernale.
Con 2 giornate rimaste e 4 punti di vantaggio, l’unico possibile pericolo venne dal Torino: un eventuale arrivo in parità, comunque, non avrebbe prodotto più dello spareggio. L’ipotesi, tenuta “in vita” soltanto dall’aritmetica, svanì il 12 maggio: pareggiando per 1-1 sul campo di un’ Atalanta ormai salva, la squadra si assicurò uno storico Scudetto. Chiuse il campionato con 43 punti: schierò 17 calciatori (2 dei quali portieri), mandandone in gol 9. Si qualificò per la Coppa dei Campioni: il successo rappresentò il culmine di un’ascesa partita 3 anni prima, con il ritorno in Serie A seguito dall’immediato approdo in Europa. Al termine di una stagione rimasta negli annali, l’Hellas viene sconfitta dall’Inter in Coppa Italia mancando la semifinale.
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