Erano cinquantacinque anni che la Fiorentina non retrocedeva nel campionato di Serie B. La famiglia Cecchi Gori trattenne in rosa i migliori giocatori, con l’obiettivo di tornare immediatamente in massima categoria. Ad allenare la formazione viene chiamato dal Napoli Claudio Ranieri, che lancerà in prima squadra alcuni promettenti giovani quali il portiere Francesco Toldo e le punte Anselmo Robbiati e Francesco Flachi. L’organico viola si rivelò ben presto di altra caratura rispetto alla concorrenza e il campionato cadetto venne vinto agevolmente a quota 50 punti.
In Coppa Italia la strada dei gigliati si fermò invece agli ottavi di finale, contro i pari categoria del Venezia. Il miglior marcatore della formazionale toscana fu Batistuta, con 16 reti all’attivo. Fu questa la stagione in cui la Fiorentina diede l’addio a “Marione” Cecchi Gori: il presidente del club scomparve il 5 novembre del 1993, lasciando la guida della società al figlio Vittorio, affiancato dalla madre Valeria in veste di presidente onorario; Vittorio dedicò alla memoria del padre un omonimo memorial, un triangolare estivo con la presenza fissa della squadra viola assieme ad altre compagini italiane o internazionali.
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