Sergio Pellissier, Aosta 12 aprile 1979
Entrato nella storia di una delle favole calcistiche italiane più belle, il Chievo Verona.
Il capitano del Chievo ha infatti dato l’addio al calcio giocato dopo una straordinaria carriera che gli ha regalato la ribalta non solo dal punto di vista sportivo ma anche da quello umano.
“Non ho preso questa decisione in un giorno, ci ho pensato tutto l’anno“, queste le sue ultime parole da calciatore.
Il club in suo onore ha deciso a nome del suo presidente di ritirare per sempre la maglia n.31 dei clivensi. Luca Campedelli ha commentato così il ritiro di Pellissier: “È stato con noi nel bene e nel male, ha sempre dato tutti se stesso, dando più di quello che avrebbe potuto. È sempre stato l’anima e lo spirito di questo Chievo. La società non può prescindere da lui e ci tengo a dirlo anche se è un po’ prematuro. Ritirare la maglia numero 31? Scontato, è la sua maglia e lo sarà per sempre. L’unico che potrà indossarla di nuovo potrebbe essere suo figlio. Per me la numero 31 è ‘ritirata’ dal 2008″.
Fallito il club, in aiuto è arrivato proprio lui, Sergio Pellissier che si è preso ancora una volta la squadra sulle spalle e le ha regalato un nuovo futuro (anche se si tratta di una squadra completamente nuova, non legata al vecchio club). L’ex capitano e bandiera del club ha infatti fondato l’FC Chievo 1929 (poi diventato FC Clivense per mancanza del titolo sportivo), iscrivendolo al campionato di Terza Categoria.
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